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Tradizione della famiglia Yang

Facendo riferimento alla tradizione della famiglia Yang, riportiamo la storia ufficialmente accettata dall’International Tai Chi Chuan Association, associazione fondata dal Maestro Yang Sau Chung per favorire la diffusione della pratica anche in Occidente.

Si narra che vi furono molti personaggi, al confine tra la realtà e la leggenda, che contribuirono allo sviluppo di discipline simili al Tai Chi Chuan, ma l’unico che riuscì ad ottenere l’unificazione di tutte queste arti marziali, fu il Gran Maestro Chang San Feng.
Chang San Feng nacque nel 1247, nel periodo della Dinastia Yuan, e sin da giovane, dopo aver letto i classici della letteratura cinese, intraprese quel cammino di ricerca spirituale che lo avrebbe portato a diventare un monaco taoista. Vagò per trent’anni tra templi e montagne fino a stabilirsi in una località imprecisata dei monti Pao Gi nello Henan, Cina Occidentale, dove conobbe l’arte dello “Shaolin Chuan”. Shaolin è il nome del famoso tempio che divenne poi un importante centro di arti marziali “esterne”, cioè discipline che pongono molta enfasi sul vigore e sulla forza muscolare come fonti di velocità e di potenza.
Chang San Feng rimase per circa dieci anni presso il tempio ed imparò tutti gli esercizi del “Kung Fu Shaolin”. Nel 1300 venne finalmente in contatto con eremiti e monaci taoisti, che gli trasmisero i segreti dell’energia e della longevità, e si stabilì quindi sul Monte Wudang, la montagna sacra del Taoismo, dove, secondo la leggenda divenne immortale.
Forte dell’approfondita conoscenza delle pratiche taoiste, Chang San Feng modificò radicalmente il “Kung Fu Shaolin”, relativamente duro, in uno stile più morbido noto come “Lungo Chuan Wudang”, eliminando l’uso di pesi e sacchetti di sabbia per l’allenamento ed introducendo invece le tecniche taoiste di meditazione e sviluppo energetico, il controllo del respiro, le visualizzazioni. Perciò il tipo di pratica da lui concepita trascendeva nettamente l’arte marziale e si configurava piuttosto come un metodo per lo sviluppo interiore e spirituale, da cui l’abilità marziale scaturiva come una naturale conseguenza, insieme al benessere fisico e mentale.
Narra la leggenda che Chang San Feng avesse tratto ispirazione, per la creazione del Tai Chi Chuan, da un combattimento tra un serpente ed una gru, a cui si era trovato accidentalmente ad assistere. Il serpente sinuoso e flessibile a riposo attaccava in maniera rettilinea  e la gru normalmente allineata neutralizzava il serpente grazie a movimenti a spirale delle ali: nessuno vinse ma Chang San Feng capì come morbidezza  e apertura fossero  le qualità vincenti ideò il Tai Chi Chuan.
Dai tempi di Chang San Feng si succedettero varie generazioni di Maestri fino ad arrivare a Chen Wang Ting, vissuto nel 1600 d.C. e fondatore dello stile Chen, da cui sono derivati poi tutti gli altri stili di Tai Chi Chuan come lo Yang e il Wu. Il fondatore dello stile Yang fu il Gran Maestro Yang Lu Chan (1799-1872).
Prima dell’avvento di Yang Lu Chan, il Tai Chi Chuan era considerato un tesoro esclusivo della Famiglia Chen e per i suoi membri rappresentava un segreto prezioso da custodire gelosamente, tanto che anche il solo mostrarlo a persone esterne alla famiglia costituiva quasi un reato. A maggior ragione chi avesse “rubato” un tale segreto, avrebbe recato un’offesa estremamente grave alla Famiglia Chen, offesa punibile anche con la morte.
Yang Lu Chan si fece assumere come servo in casa dei Chen, capeggiati a quel tempo dal Gran Maestro Chen Chang Hsin e, dopo poco, cominciò ad osservare di nascosto le lezioni che quotidianamente il Maestro impartiva ai membri della sua famiglia. Passò le notti a studiare e ad esercitarsi da solo raggiungendo un livello elevatissimo, finché non venne scoperto. Il Maestro Chen lo invitò a battersi con i suoi allievi ed egli li sconfisse tutti con tale bravura che il Maestro ne rimase impressionato e lo prese come suo discepolo, perdonandolo davanti a tutti i suoi studenti riuniti nella sala di famiglia, di aver rubato l’arte segreta e dichiarandosi orgoglioso di accoglierlo come nuovo praticante del Tai Chi Chuan della Famiglia Chen.
In seguito Yang Lu Chan viaggiò per tutta la Cina visitando palestre e monasteri, alla ricerca dei più famosi maestri di Kung Fu, che regolarmente sfidava e immancabilmente sconfiggeva, guadagnandosi così l’appellativo di “Yang l’invincibile”. La sua bravura era tale che, con il solo uso dell’energia, riusciva a scagliare a metri di distanza anche gli avversari muscolarmente più forti e potenti, ma senza ferirli. Yang Lu Chan fu convocato anche alla corte dell’Imperatore, che però era di origine Mancese (popolazione del nord della Cina) e questo fu uno dei principali motivi che lo spinsero a non insegnare alla famiglia imperiale l’arte del Tai Chi Chuan nella sua interezza, bensì a trasformarla in una ginnastica dolce basata sull’apparenza e priva dei principi interni che la rendevano veramente potente.
Il suo Tai Chi Chuan divenne così il più conosciuto e diffuso di tutta la Cina, ma in realtà l’autentico Tai Chi Chuan, completo di tutti i segreti, Yang Lu Chan, lo trasmise solo all’interno della propria famiglia. I suoi due figli Yang Yu (1837-1892) e Yang Chien Hou (1839-1917) proseguirono la tradizione paterna. Si racconta che Yang Chien Hou fosse incredibilmente abile con le armi, in particolare col bastone e che avesse una sensibilità straordinaria grazie alla quale riusciva ad impedire agli uccelli di spiccare il volo dal palmo della sua mano. Infatti quando questi cercavano di darsi la spinta per volare via, lui abbassava la mano quel tanto che bastava per impedire loro di utilizzarla come base d’appoggio. Dei due figli di Yang Chien Hou, Yang Chen Fu (1883-1936) fu sicuramente il più famoso.
Cominciò a studiare il Tai Chi Chuan all’età di vent’anni e dopo la morte del padre intensificò ulteriormente la sua attività fino a raggiungere un livello altissimo e a divenire anche più abile del padre. Si narra che fosse apparentemente morbido come il cotone, ma che avesse una potenza interna come l’acciaio. Yang Chen Fu viaggiò molto e definì con precisione lo stile Yang insegnandolo pubblicamente nei parchi, però anche lui differenziò la sua pratica in “forma pubblica” e “forma privata”: solo la forma privata conteneva i segreti dello stile della famiglia Yang e pochissimi dei suoi innumerevoli allievi vennero iniziati ad essa.
Questo spiega perché lo stile Yang attualmente diffuso e pubblicamente insegnato in Cina si discosta sensibilmente dallo stile Yang originale. Alla stragrande maggioranza dei suoi allievi Yang Chen Fu insegnava la “forma pubblica”, un dolce esercizio ginnico privo di qualsiasi contenuto sia energetico che marziale, e solamente ai membri della famiglia e ad alcuni allievi particolarmente meritevoli insegnava la “forma privata”.
La sua eredità fu raccolta dal figlio Yang Sau Chung (1905-1985), il quale iniziò ad imparare il Tai Chi Chuan all’età di otto anni e studiò con il padre per più di venti anni. Nel 1949, dopo l’avvento di un regime politico intollerante nei confronti del Taoismo, si rifugiò ad Hong Kong dove nel 1971 fondò l’International Tai Chi Chuan Association (ITCCA) in modo da diffondere e preservare lo Stile Originale della Famiglia Yang.
Attualmente il responsabile per l’Europa dell’ITCCA è il Maestro Chu King Hung, uno dei tre discepoli a cui il Gran Maestro Yang Sau Chung svelò tutti i segreti della Famiglia Yang. Il Maestro Chu King Hung aveva dodici anni quando la sua famiglia si trasferì ad Hong Kong e lì incominciò l’apprendistato col Maestro Yang Sau Chung, che sarebbe durato 26 anni. Apprese la Tradizione completa della famiglia Yang e fu in seguito autorizzato dal Gran Maestro ad insegnare lo stile Yang nella sua forma originale. Il Maestro Chu King Hung vive in Europa ed organizza stage in molti paesi Europei.
La trasmissione della tradizione continua la sua diffusione grazie agli insegnamenti del Maestro Carlo Lopez, VI generazione della Famiglia Yang e caposcuola italiano.

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